Mare.
Mare potente che in centinaia d’anni modella rocce, che si schianta addosso agli scogli.
Mare che ti accoglie e ti smuove e ti riempie di sale.
Mare che riflette il sole, che copre le urla dei bambini, che ti arriva sotto forma di vapore e ti brucia gli occhi.
E poi la pietra leccese che esalta il sole, i vecchi sulle sedie alla ricerca disperata di un po di sollievo, bambini che ancora giocano in piazza con il pallone o che fanno le impennate con le bici, adolescenti che si baciano e si tengono per mano e si fanno i dispetti, operai neri come pece, ragazzine che dio non voglia ma santa madre copritevi che io non scopo da 5 mesi 5 e qui i caramba arrivano in zero.
Ed il vento, finalmente. Vento che taglia, modella, sposta, ferma, muove, smuove.
Grazie Salento, non hai idea di quanto mi servivi.
che bello leggere tutto questo ….
ma non mi esprimo perché sono di parte 😉
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Salentina? (:
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siiiii tutta!!!
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