La Dieta Denigrante

dieta

– Benvenuti da Dove Puoi, dove puoi mangiare il tuo panino scegliendo dal tipo di pane, fino al tovagliolo con cui lo serviamo. Chiedi, e ti sarà dato da mangiare!

– Salve, buongiorno. Bello il nome del posto! Certo, l’acronimo non è dei migliori, di questi tempi, ma

– DP? E perché mai?

– Niente. Cose mie. Senta

– Mi dica pure!

– Avete panini senza

Lattosio? Ma certo. Abbiamo questo pane fatto esclusivamente con farina di grano duro, acqua e sale.

– Ah, ok. Che io sappia -ma non sono del mestiere eh- il pane normale si fa proprio così. Farina, sale e acqua. Magari pure il lievito, se si va di fretta, ecco. Ma nulla più.

– Esatto! Senza lievito! La parola inizia con la elle, la stessa del latte. Quindi lo escludiamo per evitare contaminazione.

– Mi scusi?

– Beh qui siamo molto attenti alla contaminazione, quindi dividiamo gli ingredienti per lettera chiudendoli in micro stanze depressurizzate, con climatizzazione controllata e filtro antiumidità realizzato dalla NASA, evitando così che vengano a contatto nel caso ci venga chiesto un panino senza un particolare ingrediente. Capisco che sembra strano, ma abbiamo appositamente seguito un corso a riguardo, tenuto di un monaco tibetano che ha una casa sulle Ande ma con sede a Zurigo.

– Mi fa, come dire, molto piacere vedere questo impegno. Ma non è il lattosio che vorrei evitare, bensì

– Le uova? Beh ma non c’è problema! Abbiamo un pane che, se lo lasci dire, è proprio speciale! Fatto senza uova!

– Ma

– Però c’è il latte, magari le da fastidio!

– No guardi, io volevo sapere se avete del pane senza

– Aspetti. Ho capito. Lei vuole un pane fatto senza Cardamomo. Lo dovevo capire dalla sua faccia, dalla sua postura, che non è un amante del Cardamomo. Ho seguito un corso tenuto da un nano sordo su un jet privato costantemente in volo, che ci ha spiegato come capire i gusti alimentari delle persone dalle espressioni del viso e da come si muovono.

– Come «Lie to Me», ma col cibo?
– «Lài tu mì»? Non conosco.

– La cosa mi sorprende ben poco. Comunque. Io vorrei capire se avete un panino, un qualunque panino, ma che sia

– Ah beh ma se il pane allora non è un problema, le assicuro, dentro può NON metterci quello che vuole!

– No, veramente, io volevo mangiare sì un panino, ma che sia totalmente senza

– Carne? Ma scherziamo! Abbiamo panini per tutti i tipi di vegetariani e vegani. Panini con la cicoria raccolta da mia nonna la Domenica mattina presto, panini imbottiti di erba di prato pubblico ma anche privato, che costa dieci euro di più. Ma non è finita qui! Abbiamo panini senza pane ma con zucchine crude, panini con pane alle zucchine cotto imbottito di pane crudo, panini alle melanzane biologiche dei Monti Tiburtini e, specialità delle specialità, panino 50 Special dei Colli Bolognesi.

– E, scusi, cosa ci sarebbe nel 50 Spec

– Insalata Cesare e Crema Nini! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!

-No guardi, lasciamo perd

– Ma scherzavo eh! L’insalata Cesare ha le uova dentro.

– Va beh, senta, io

– Ma aspetti! Non è finita qui, per chi non mangia carne come conseguenza di una sua libera scelta che però poi azzera il possibile mercato di quelli che hanno reali intolleranze alimentari ma ai quali viene data pochissima attenzione nonostante siano disposti a spendere per qualcosa che non hanno! Abbiamo un panino verde, con dentro ogni tipo di verdura biologica, servita su un vassoio di alghe fritte e tovaglioli di Setan, un nuovo tessuto costosissimo fatto di seitan preparato da enormi donne peruviane che hanno però mani piccole e delicate allenate appositamente per questo. Difficile rfiutare eh?

– Senta, io vorrei solo un panino senza glutine.

– Ah. Beh. Ecco. Questo non è possibile. Sa, la contaminazione. Poi comunque non è proprio facile facile, trovare le materie prime. Sa, farina di riso. Maizena. Lievito senza glutine. Poi dipende da che grado di celiachia ha, quanto glutine può assumere prima di sentirsi male. Ci diventa tutto troppo complicato, ecco.

– Ma, mi scusi eh, e tutte le camere senza pressione, la NASA, i Monti Tiburtini?

– Beh ma questi sono i nostri fornitori. È il mercato. Dove c’è domanda, c’è offerta.

– A me viene solo un’unica, grande domanda. Ma voi che aprite ‘sti posti ci fate, o ci siete?

– Ci facciamo.

– Almeno lei è onesto.

– E trasparente!

– Scusi?

– Niente. Cose mie.

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