Da quant’è che non alzate la testa per guardare le stelle?
E non vale dire “da poco” solo perché siete andati a fare il falò a Fiumicino, o a Sestri Levante o in qualche altro cazzo di posto dove andate una sera all’anno, pieni d’alcool e di gente intorno.
Dico mentre siete lì, a fumarvi un sigaretta, da soli, in un VERO posto di mare.
Io l’ho fatto oggi. Mi sono ricordato che le stelle che vedi qui raramente le vedi da altre parti. Mi fa male il collo, per quanto sono stato in piedi come uno scemo con la testa tirata su.
C’era il Carro così vicino che ho provato ad allungare una mano per toccarlo. Cassiopea non era così luminosa da quando generò Andromeda.
[sapete che Cassiopea, insieme alla costellazione di Cefeo che vi si trova accanto, sono le uniche due formazioni che rappresentano moglie e marito? Teneroni.]
Ma la cosa che mi dimentico sempre, quando mi metto a guardare le stelle da qui, è la Via Lattea. È così ben distinta che ti toglie il fiato. Una lunghissima e larghissima fascia di stelle che sono così lontane da noi da sembrare vicine. Un insieme compatto di puntini che formano un’unica, sterminata distesa di bianco candido che non esiste in natura se non lì, nel cielo.
Guardare le stelle, tutte le volte, mi fa capire che i problemi che pensiamo di avere qui non contano, perché alla fine ci sbattiamo, ci sudiamo l’anima per risolvere casini che moriranno con noi, mentre lassù tutto continuerà a brillare per sempre e come sempre.
Mi piacerebbe solo avere qualcuno qui accanto a cui srotolare questi pensieri, invece di starli a scrivere a voi stronzi che pensate solo a voi stessi.
Ma vi voglio bene lo stesso.
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